CASINO ROYALE (John Houston, Val Guest, Joseph McGraft, Richard Talmadge, Ken Hughes, Robert Parrish (e noi mettiamo Nicholas Roeg), 1967)
Con l'arrivo di Skyfall e la partenza del canale dedicato Sky 007 non potevamo esimerci dal fare uno speciale sull'agente segreto più famoso del mondo partendo dal primo dei due apocrifi: Casino Royale del 1967.
Casinò Royale è un manicomio, parola di woody Allen, uno degli attori e degi sceneggiatori di questo film sulle avventure di James Bond 007.
Primo ma non primo fra i film di James Bond (tratto dal primo romanzo di Ian Fleming su James Bond del 1953 ma arrivato come quinto film dell'agente, il primo fuori serie), Casino Royale è una parodia superpop che, fra scenografie, situazioni e strumentazioni fantascientifiche, assomiglia più a serie televisive britanniche dell'epoca come The Avengers o The Prisoner, piuttosto che ad un film della serie ufficiale di Bond.
Anche come parodia non è perfettamente riuscita con troppa carne al fuoco e una sceneggiatura un po' troppo sconclusionata, che l'avvicendarsi di sei registi in un set full cast con attori perennemente in lotta fra loro (così riportano le cronache dell'epoca) non ha certo aiutato.
Fra le cose buone alcune parodie della serie originale (che viene snobbata dal vero Bond, David Niven, "Spero che sia morto anche quel bellimbusto che avete piazzato al mio posto che lascia una scia di belle donne ammazzate sulla sua strada"), che citano tutti i 4 precedenti: dal bikini di Ursula Andress in Dr. No all'incontro con la finta vedova di Thunderball, e l'idea di creare confusione nel nemico chiamando tutti gli agenti dell'MI6 britannico James Bond 007.
La trama del film vede James Bond richiamato dalla pensione da MI6, CIA, KGB e Deuxieme Bureau per contrastare una terribile organizzazione criminale la SMERSH.
James Bond dopo essere sfuggito ad un attentato organizzato da bellissime agenti nemiche diventa capo del servizio segreto (M è morto durante la visita alla dimora di Bond) e cerca, con l'aiuto della figlia di Moneypenny (Barbara Bouchet) di addestrare un nuovo superagente James Bond 007 in grado di resistere al fascino femminile.
Intanto recluta anche l'agente Vesper Lynd/James Bond 007 (Ursula Andress) un esperto di carte Evelyn Tremble/James Bond 007 (Peter Sellers) e la figlia (avuta con Mata Hari) Mata Bond (Joanna Pettet) per sconfiggere al casinò Le Chiffre (Orson Welles) un agente della SMERSH che deve all'organizzazione un sacco di soldi.
Detto questo arrivano scuole di servizi segreti attaccate al muro di Berlino, cowboy, pellirossa paracadutisti, foche, astronavi, bomba atomica, suonatori di cornamusa scozzesi, Paradiso, Inferno e qualunque cosa possa portare confusione.
In questo casino (royale) anche il product placement è un miscuglio strano. Bella l'dea di far arrivare da James Bond i quattro capi dei servizi segreti con macchine della nazione di appartenenza (Bentley, Cadillac, Moskvich, Citroen) per poi salire sulla Rolls Royce che viene "attaccata" dai leoni.
Ma non sono le uniche marche di auto presenti con Mercedes e Volkswagen per la SMERSH, la The London Taxi Company (ovvio) e Bedford come furgone radiocomandato con armi incorporate, la Aston Martin è solo citata, la AVIS (comunque del settore) compare come cartello e con il top di Peter Sellers/James Bond 007 che prima di cominciare un'inseguimento con una Lotus da formula 1 ne vanta le caratteristiche dicendo, fra l'altro, che ha fatto il pieno con il cane a 6 zampe (Agip). Aspettiamo di avere la versione originale per dirvi se anche per gli inglesi era così.